Dalla Croazia all’Irlanda, dal Mar Adriatico all’Oceano Atlantico, le due città costiere si preparano ad un 2020 ricco di eventi culturali
Sono le città di Fiume (Rijieka) in Croazia e Galway in Irlanda a fregiarsi del titolo di capitali europee della Cultura 2020. Le due città costiere – la prima con affaccio sul calmo Mare Adriatico, la seconda sull’impetuoso Oceano Atlantico – hanno promosso l’innovazione e la valorizzazione territoriale e culturale, ottenendo la nomina dall’Unione Europea.
L’iniziativa “Capitale europea della cultura“, inaugurata nel 1985 per volere del ministro greco per la cultura Melina Mercouri, ha lo scopo di mettere in luce le ricchezze e le diversità delle culture in Europa. Celebrare le caratteristiche culturali condivise da tutti gli europei, accresce il senso di appartenenza dei cittadini a uno spazio culturale comune, promuovendo così lo sviluppo delle città. Nel corso degli anni, questa iniziativa ha collezionato diversi obbiettivi: la riqualifica delle città e il loro potenziamento sulla scena internazionale; una rinnovata vitalità culturale e un rilancio del turismo; la valorizzazione dell’immagine delle città agli occhi dei suoi abitanti.
Come avviene la designazione?
Sei anni prima della nomina, gli Stati membri dell’UE presentano le loro candidature attraverso un progetto. La designazione della giuria avviene quattro anni prima dell’anno in cui saranno capitali europee della cultura. Un così largo anticipo per pianificare il ricco calendario di eventi.
Fiume. “Port of Diversity“
Rijeka (Fiume) è la prima città della Croazia ad essere nominata Capitale europea della cultura. Una città dal passato turbolento, zona di confine sempre contesa dalle grandi potenze per la sua strategica posizione sulle coste adriatiche. L’eredità della sua storia è un melting pot di popolazioni dalla diversificata composizione etnica (serbi, croati, italiani, bosniaci, sloveni). Oggi si presenta all’Europa come capitale della cultura, con il motto “Port of Diversity“: un programma culturale dedicato alle tematiche del lavoro, della migrazione e dell’acqua.
“Let the magic in” Galway
La più grande città della provincia irlandese del Connacht è sempre stata il cuore culturale dell’Irlanda, per la lingua irlandese, la musica, le canzoni e la danza. I tre punti principali del programma culturale di Galway sono immigrazione, paesaggio e identità linguistica.
“Grazie al loro titolo di Capitale europea della cultura – dichiara il vicepresidente per la promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas – Rijeka e Galway sfrutteranno il pieno potenziale per arricchire la nostra esperienza di vita e per avvicinare le nostre comunità. La promozione della cultura come elemento centrale del nostro stile di vita ha molti effetti positivi sulla società, in termini di inclusione sociale, integrazione e crescita economica. Permette alle persone di acquisire nuove esperienze, abilità e opportunità per partecipare alla società e rendere le nostre società più eque e inclusive. Auguro loro ogni successo in questo sforzo”.
Le Capitali Europee della Cultura sono già state designate per i prossimi anni:
- 2021 – Timişoara (Romania), Elefsina (Grecia) e Novi Sad (Serbia, paese candidato);
- 2022 – Kaunas (Lituania) ed Esch (Lussemburgo);
- 2023 – Veszprém (Ungheria);
- 2024 – Tartu (Estonia), Bodø (Norvegia, paese EFTA/SEE) e Bad Ischl (Austria).